Il Report di Legambiente e Motus-E descrive la trasformazione del mercato della mobilità elettrica e del trasporto pubblico locale in sei città
Auto elettriche passate da 23 mila a fine 2019 a oltre 100 mila a settembre 2021. Boom dei veicoli elettrici leggeri: più di 1,2 milioni di e-bike vendute a cui sommare più di 125.000 monopattini (e il dato si riferisce al 2020). Nonostante la pandemia, nelle città italiane sta crescendo l’offerta di mezzi e servizi di mobilità a emissioni zero. Numeri che fanno ben sperare in un rapido passaggio a una mobilità a zero emissioni. Anche se il vero tallone di Achille in questo processo è rappresentato dai mezzi del trasporto pubblico locale.
È quanto emerge dalla fotografia scattata dal nuovo rapporto “Città MEZ 2021” di Legambiente e Motus-E. In questa edizione ha analizzato la trasformazione del mercato della mobilità elettrica e del trasporto pubblico locale in sei città (Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino).
L’elettrificazione del trasporto pubblico locale rappresenta un tassello fondamentale per raggiungere la mobilità a zero emissioni nelle aree urbane. Si calcola infatti che l’impiego di 1.000 autobus elettrici fa risparmiare 500 barili di diesel al giorno: nel 2020 in Europa, con l’uso di mezzi pubblici elettrici, si è evitato di bruciare 279.000 barili di diesel al giorno, equivalenti al consumo della Grecia.
Il nostro Paese è tra i maggiori acquirenti di bus urbani. Insieme a Polonia, Germania, Regno Unito, Spagna e Francia rappresentiamo circa il 70% del mercato europeo. Una quota significativa che spiega perché la conversione rallentata di bus a emissioni zero ha un impatto altissimo sull’ambiente.
In Europa nel 2020 il 15% dei nuovi bus immatricolati erano elettrici. Decisamente meglio del 5% messo a segno dall’Italia nel 2019 e 2020, poi crollato allo 0,6% nel 2021, nonostante la nuova direttiva “Veicoli puliti” in recepimento da ottobre 2021 imponga che siano elettrici almeno il 22,5% dei nuovi autobus acquistati da qui al 2025.