Con l’auto elettrica si risparmia

Uno studio dimostra che la motorizzazione elettrica è oggi “la migliore scelta in termini di sostenibilità ambientale e convenienza per i consumatori”

L’auto elettrica è oggi “la migliore scelta in termini di sostenibilità ambientale e convenienza per i consumatori”. Lo rileva lo studio elaborato dal Beuc (l’organizzazione europea dei consumatori, che riunisce le realtà nazionali, fra cui Altroconsumo in Italia) e finanziato dalla European Climate Foundation. Lo studio calcola i costi totali da sostenere per il possesso di varie tipologie di mezzi su un arco temporale di 16 anni in base al tipo di alimentazione: benzina, diesel, ibrida, ibrida ricaricabile, elettrica e futuribile idrogeno.

Analisi su tra segmenti di auto

Diverse le voci analizzate: la svalutazione nel tempo (incentivi inclusi), l’Iva, i rifornimenti di carburante o le ricariche di elettricità, le tasse, i costi di assicurazione e di manutenzione ordinaria. Tenendo conto di questi criteri, l’auto elettrica si piazza al primo posto in termini di convenienza e lo studio stima che possa mantenere la posizione anche con l’andare del tempo (prossimi 10 anni). Il suo costo medio di possesso è, infatti, pari a circa 74 mila euro nei 16 anni di vita ipotizzata. Segue l’ibrido ricaricabile (a condizione di effettuare ricariche elettriche frequenti) a 77 mila euro, poi il diesel (oltre 78 mila euro) e, infine, la benzina (85 mila euro). Le analisi sono state effettuate su tre segmenti (auto piccole, compatte e grandi) ma i risultati si presentano omogenei dimostrando che a fare la differenza reale è il tipo di alimentazione e non la grandezza del veicolo.

Le differenze di costo per l’usato

Lo studio ha anche analizzato le differenze di costo per il mercato dell’usato. Ebbene, l’auto elettrica è una scelta che conviene anche se di seconda o terza mano: presenta valori minori o simili ad altre opzioni più inquinanti e garantisce un risparmio nel tempo con costi delle ricariche più bassi, tasse più leggere e costi di manutenzione minori. Per quanto riguarda le ricariche, si è considerato di poterle eseguire a casa, ma anche nel caso di colonnine pubbliche l’auto elettrica rimane competitiva rispetto a quella a benzina.

L’analisi per gruppi di utenti in ciascuno dei nove Paesi interessati, mostra che un pendolare spagnolo che percorre oltre 30.000 km all’anno può aspettarsi di risparmiare più di 14.000 euro nei primi sei anni acquistando una nuova auto elettrica; un pensionato tedesco con un basso chilometraggio (7.500 km all’anno) risparmierebbe 300 euro l’anno acquistando un’auto elettrica di medie dimensioni di seconda mano; un residente di Vilnius che utilizza un punto di ricarica domestica risparmierebbe quasi 5.000 euro in cinque anni acquistando un’auto elettrica di seconda mano.

Un’opportunità realistica per i consumatori

Per Monique Goyens, direttore generale del Beuc, “le soglie di emissione di CO2 dell’Ue per le automobili stanno chiaramente raggiungendo l’obiettivo. Quella che cinque anni fa era più o meno fantascienza, sta rapidamente diventando un’opportunità realistica per i consumatori di tutta Europa. Rafforzare gli obiettivi di riduzione della CO2 prodotta dalle auto rappresenta una vittoria per l’ambiente, la salute pubblica, i portafogli delle persone e l’inclusione sociale mentre combattiamo la crisi climatica”.

“Allo stesso tempo – aggiunge Goyens – i gruppi di consumatori non intendono ignorare i problemi che le persone devono affrontare nel passaggio alla guida elettrica. Per coloro che dipendono da un’auto, caricare un veicolo elettrico deve diventare facile come rifornirsi di benzina. Questo è il motivo per cui consigliamo all’Ue di spingere per un’infrastruttura di ricarica più ampia e migliore, con metodi di pagamento facili e dove i prezzi dovrebbero anche essere facilmente confrontabili per chilowattora”.

Potenziare le infrastrutture di ricarica

Per Federico Cavallo, responsabile Relazioni esterne di Altroconsumo, “per guidare i consumatori verso le opzioni più green come le auto elettriche, risulta tuttavia fondamentale attuare dei cambiamenti a monte e lungo tutta la filiera al fine di rendere più facile, economico e sostenibile l’adozione di questi mezzi”. Da un necessario potenziamento delle infrastrutture di ricarica alla produzione di energia da fonti rinnovabili, al mantenimento degli incentivi all’acquisto di vetture elettriche, per “far sì che il parco vetture circolante raggiunga quote di elettrificazione significative, con benefici sia ambientali sia economici, anche a lungo termine per il mercato dell’usato”.