Energia Rinnovabile

Per 8 italiani su 10 le parole dell’energia sono diventate familiari

Conoscenza diffusa ma da approfondire: è la fotografia che emerge dall’indagine “Gli italiani e l’energia” realizzata da Legambiente e Nuova Ecologia

Otto italiani su dieci quando ascoltano parole come sostenibilità, fonti rinnovabili, risparmio energetico e transizione ecologica sanno di cosa si sta parlando. E’ un risultato incoraggiante quello che emerge dall’indagine “Gli italiani e l’energia” realizzata per Legambiente e “Nuova Ecologia” da Ipsos.

Se questo è senza dubbio un dato positivo, al tempo stesso risulta però che si tratta di una conoscenza ancora superficiale. L’80% degli intervistati si dice familiare con il concetto di sostenibilità e il 62% dichiara un buon livello di conoscenza delle energie rinnovabili. Meno del 10% ritiene di possedere un elevato grado di familiarità con i temi.

Il rapporto tra andamento dei prezzi dell’energia e instabilità dei prezzi dei combustibili fossili è in ogni caso chiaro. Per quasi la metà degli intervistati la responsabilità del rincaro del prezzo dell’energia va attribuita ai Paesi produttori di combustibili fossili e alle logiche geo-politiche correlate. Il 37% imputa gli aumenti a una tardiva presa di coscienza del problema e al ritardo negli investimenti sulle fonti rinnovabili. Mentre solo il 16% ritiene che il rincaro sia dovuto a una transizione ecologica costosa. Sui costi della transizione ecologica gli italiani invece appaiono divisi a metà. Il 48% del campione ritiene che i costi della transizione ecologica saranno alti, per oltre la metà (52%) il bilancio sarà invece conveniente.

Gli italiani riconoscono inoltre al settore energetico un ruolo trainante relativamente al tema dello sviluppo sostenibile: è al primo posto per il 38% degli intervistati. Cresce anche l’importanza attribuita al settore dei trasporti e della logistica e aumenta in modo significativo quella riconosciuta al mondo automobilistico.

“L’indagine rivela, da un lato, una crescente familiarità degli italiani con i temi della sostenibilità e dell’energia. Dall’altro una conoscenza ancora insufficiente delle rinnovabili e del ruolo che l’Italia gioca nel settore”, dichiara il direttore generale di Legambiente, Giorgio Zampetti. “D’altro canto, è rilevante il fatto che oltre la metà della popolazione reputi il ruolo delle rinnovabili positivo in relazione ai costi della transizione energetica e che gli italiani intervistati si mostrino disponibili a rivedere i propri stili di vita e le abitudini di consumo per contrastare il cambiamento climatico”.

“I risultati del sondaggio confermano quella che è la nostra percezione. Gli italiani sono sempre più attenti al tema della sostenibilità in tutte le sue accezioni”, commenta il vicepresidente del Kyoto Club, Francesco Ferrante. “Particolarmente rilevante il fatto che in larga maggioranza siano consapevoli del fatto che anche gli attuali aumenti delle bollette energetiche non sono certo dovuti alla transizione ecologica e alle rinnovabili. Ma piuttosto a una lentezza eccessiva nella fuoriuscita dall’economia basata sui fossili”.

Interrogati sui comportamenti che sono disposti ad adottare per salvaguardare l’ambiente, gli italiani mettono al primo posto la scelta di fornitori energetici che utilizzano solo fonti rinnovabili. Seguono la sostituzione degli elettrodomestici con altri a ridotto consumo energetico e l’utilizzo di mezzi meno inquinanti. Un numero più ridotto di persone  è invece incline a scegliere il trasporto pubblico e i mezzi di sharing mobility per i propri spostamenti.

Un buon numero si dichiara disponibile a risparmiare sull’utilizzo del riscaldamento in inverno e dei condizionatori in estate. Un importante segnale, quest’ultimo, che se tradotto in azioni concrete potrebbe contribuire notevolmente alla transizione energetica considerato che, dopo la CO2, i gas che alimentano le apparecchiature di condizionamento e di refrigerazione sono tra quelli che più incidono sulle emissioni serra.