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Usa, il solare traina la nuova capacità elettrica

Il gas naturale sorpassa l’eolico, resiste il nucleare. Il sondaggio annuale dell’Eia, l’agenzia statistica del Dipartimento dell’energia Usa.

Ammonta a 46,1 GW la nuova capacità di generazione elettrica che verrà collegata alla rete elettrica statunitense. Quasi la metà di nuova capacità prevista per il 2022 è energia solare, seguita da gas naturale al 21% ed eolico al 17%. Due nuovi reattori presso la centrale nucleare di Vogtle in Georgia contribuiranno a un altro 5% di nuova capacità elettrica. I dati emergono dal sondaggio annuale dell’Eia, l’agenzia statistica del Dipartimento dell’energia Usa. 

Gli operatori elettrici hanno programmato inoltre la dismissione di 14,9 GW di capacità di generazione elettrica nel 2022. La maggior parte dei ritiri programmati sono centrali a carbone (85%), seguite da gas naturale (8%) e nucleare (5%), si tratta comunque di meno dell’1% del totale degli impianti nucleari statunitensi.

L’Eia calcola che la capacità di generazione solare su scala industriale degli Usa aumenterà di 21,5 GW nel 2022, più dei 15,5 GW di capacità solare aggiuntiva del 2021. La maggior parte dei nuovi impianti pianificati dagli operatori nel 2022 sarà in Texas (6,1 GW, o il 28% del totale nazionale), seguito dalla California (4 GW).

Per quanto riguarda il gas naturale la previsione è l’entrata in funzione di 9,6 GW di nuova capacità. Gli impianti a ciclo combinato rappresentano l’84%8 degli incrementi di capacità previsti. L’88% della nuova capacità prevista si trova in Ohio, Florida, Michigan e Illinois.

Nel 2021 negli Stati uniti infine è entrata in funzione una capacità eolica record di 17,1 GW. Circa la metà (51%) di nuova capacità eolica del 2022 si trova in Texas. Il Traverse Wind Energy Center da 999 MW in Oklahoma, il più grande progetto eolico che dovrebbe entrare in funzione nel 2022, dovrebbe iniziare le operazioni commerciali ad aprile.

L’Eia stima poi che la capacità stoccaggio su scala industriale aumenterà di 5,1 GW (84%) nel 2022. Diversi fattori hanno contribuito a espandere lo storage, tra cui la diminuzione dei costi delle batterie e l’aumento della generazione rinnovabile.

Dei due nuovi reattori nucleare in Georgia, l’Unità 3, avrebbe dovuto entrare in funzione nel 2021, ma la data di inizio prevista è stata posticipata a giugno 2022 per consentire ulteriore tempo per la costruzione e i test.

Quanto al 2022, verranno dismessa capacità di generazione elettrica per 14,9 MW. La maggior parte dei ritiri programmati sono centrali a carbone (85%), seguite da gas naturale (8%) e nucleare (5%). Il più grande impianto a carbone per il quale si prevede la chiusura nel 2022 è la centrale William H. Zimmer da 1.305 MW in Ohio. La Morgantown Generating Station nel Maryland prevede di ritirare le sue due unità a carbone (1.205 MW combinate) a giugno, seguite da due delle sei unità più piccole a petrolio dell’impianto a settembre. Per quanto riguarda il gas si prevede la chiusura della centrale elettrica di Meramec nel Missouri.