La mancanza e incertezza negli incentivi mette a rischio il mercato dei veicoli elettrici
Zero incentivi nel 2022 per le auto elettriche e ibride. La legge di bilancio approvata a fine dicembre non contiene più – come nei tre anni precedenti – misure a sostegno del settore auto elettriche, mentre conferma incentivi per moto e scooter elettrici. Una brutta notizia accolta con grande delusione dagli operatori del settore preoccupati dagli effetti negativi prodotti dalla mancanza di programmazione.
Inoltre quasi tutti i Paesi Ue – tra cui Spagna, Francia, Svezia, Germania, Portogallo – offrono incentivi per favorire il passaggio alla mobilità elettrica. Da bonus, a riduzioni, contributi all’acquisto e agevolazioni fiscali.
La decisione presa dal governo è ancor più incomprensibile se si guarda ai dati del 2021. Grazie proprio agli incentivi, il mercato delle auto Bev (elettriche al 100%) aveva toccato 67.500 unità (quota di mercato 4,6%), mentre sono state 69.000 (quota di mercato 4,7%) le immatricolazioni di vetture Phev (ibride, dotate di due motori, uno elettrico e uno termico). Dati ancora ridotti ma incoraggianti, tanto più se si guarda a quanto emerso da una recente indagine di Deloitte che aveva evidenziato il forte interesse degli italiani nella mobilità elettrica.
Va poi considerato che il parco auto del nostro Paese è piuttosto obsoleto, il più anziano in Europa. L’età media delle automobili che circolano nelle nostre strade è – al 31 dicembre 2020 – pari a 11 anni e 10 mesi.
Le “voci” esaminate dall’annuale rapporto ACI sono molte, e articolate; alla base di tutto, in effetti, c’è proprio quanto accennato qui sopra, ovvero l’età media delle autovetture che circolano sul nostro territorio. In confronto agli altri major market UE, le autovetture in circolazione sono in Italia più anziane (al 31 dicembre 2020 l’età media in Italia era di 11 anni e 10 mesi, vale a dire aumentata di 5 mesi rispetto a fine 2019: ciò,
La necessità di sostenere il mercato elettrico è stata ribadita dall’ad di Stellantis, Carlos Tavares. In un’intervista a La Stampa ha ricordato come le tecnologie per le vetture elettriche costino il 50% in più di quelle tradizionali. “Questo costo non può essere caricato sui consumatori che smetterebbero di acquistare auto elettriche. Ma neanche può essere assorbito dalle aziende che alla fine ne risentirebbero e dovrebbero operare ristrutturazioni. Per questo il governo dovrebbe sostenere le vendite per qualche anno: entro il 2025 saremo in grado di fare da soli”.