La sindaca di Parigi Anne Hidalgo annuncia di voler trasformare gli Champs-Élysées in un’area verde. Una scelta analoga a quella della prima cittadina di Barcellona, Ada Colau, impegnata per garantire maggiore spazio ai pedoni e agli alberi
Il viale più celebre di Parigi, uno tra i più famosi al mondo, gli Champs-Élysées, si trasformerà in un “giardino straordinario”, prima dei Giochi olimpici del 2024. Lo ha annunciato pochi giorni fa la sindaca ecologista della capitale francese, Anne Hidalgo, in un’intervista su Le Journal du Dimanche.
L’idea è quella di passare dalle otto corsie per i veicoli a meno della metà e dare più spazio alla vegetazione lungo la strada di quasi due chilometri che collega Place de la Concorde e i giardini del Museo del Louvre con l’Arco di Trionfo. Il progetto, che prevede un budget di 250 milioni di euro, è stato sviluppato dallo studio francese PCA-Srtream. Una prima parte dovrebbe essere pronta per le Olimpiadi 2024, mentre il termine definitivo dei lavori nel loro complesso è previsto nel 2030.
La sindaca ha anche confermato la continuazione del progetto “Trocadero-Tour Eiffel”, dopo il 2024. Dovrebbe trasformarsi in un altro parco nel cuore della Ville Lumière. Dal 2019, infatti, l’architetta paesaggista americana Kathryn Gustafson è stata incaricata di rivisitare l’intera zona intorno alla Torre Eiffel, altro simbolo della capitale francese, trasformando le strade in aiuole e vie alberate.
Un cuore verde
Non solo. Dallo scorso settembre, infatti, a Parigi i cittadini sono stati coinvolti in un altro progetto di riforestazione. Si tratta di un crowdfunding finalizzato proprio a ripiantare alberi nel giardino delle Tuileries, un altro grande parco storico nel cuore della città. E la raccolta fondi di “mecenati cittadini”, lanciata in particolare dal Museo del Louvre – che dal 2005 ha in carico la gestione e la messa a valore di questo spazio verde di 23 ettari – , è stata un successo. L’iniziativa si è infatti chiusa il 15 gennaio 2021, e ha raccolto un milione di euro. Questo contributo servirà a finanziare la piantumazione di 92 olmi nella Grande Allée. Progettata da André Le Nôtre nel 1664, ripristinerà quasi trenta panchine e aumenterà la biodiversità delle Tuileries. Più di 4500 persone hanno partecipato alla raccolta fondi, contribuendo direttamente alla riforestazione del parco, e dando un nome all’albero che hanno deciso di aiutare a piantare. Non è la prima operazione del genere lanciata dal grande museo parigino. L’anno scorso, un’iniziativa analoga – non green ma culturale ed artistica – era stata promossa per l’acquisizione di un’antica statua di Apollo.
In Spagna intanto…
Se Parigi si candida quindi a cambiare volto nei prossimi anni, anche la sindaca di un’altra metropoli, Ada Colau, a Barcellona, è in prima linea per l’ambiente urbano. La prima cittadina, come Alla carica! Aveva già anticipato, ha infatti annunciato di recente un piano per espandere le strade car-free lungo la maggior parte del centro della città. Il piano decennale prevede la creazione di un “blocco” comprendente 21 strade del quartiere dell’Eixample. Il traffico veicolare sarà consentito solo lungo il perimetro, lasciando le strade all’interno del quartiere accessibili solo con veicoli a motore ai residenti, ai servizi essenziali o alle consegne. Inoltre nelle piazze e nelle strade comprese nel piano saranno piantati nuovi alberi. Quando cresceranno, ombreggeranno 6,6 ettari di nuovo spazio verde, in una zona che conterrà quindi complessivamente 33,4 ettari di spazio pedonale in più.
La classifica delle città verdi
Continua quindi la “marcia green” della capitale guidata da Hidalgo. Secondo il Green City Index del 2020 (un indice elaborato da Essential living, società britannica che si occupa di affitto di proprietà immobiliari) Parigi era già la “prima in classifica” in Europa, in termini di impegno per diventare “l’eco comunità del futuro”. Amsterdam si era meritata la medaglia d’argento, in particolare per i trasporti pubblici. La “maglia nera” era invece andata a Edinburgo e Tallinn, all’ultimo posto come le città meno verdi d’Europa. Entrambe hanno un punteggio basso per il numero di parchi giochi, foreste e specchi d’acqua nel perimetro urbano.